sabato 4 settembre 2010

Castel Appiano - Burg Hocheppan


Nella frazione di Missiano si trova il Castello d'Appiano che può essere annoverato tra i più interessanti castelli dell'Alto Adige/Sudtirol.
Per alcuni la fortezza medievale risalirebbe al 1125, costruita per volere del conte Ulrico II di Appiano come castello di offesa. La precedente sede dei conti d'Appiano era situata nelle vicinanze della frazione di S. Paolo. Le ragioni del trasferimento risiederebbero nella poca sicurezza garantita dal vecchio castello, dal momento che era in corso il conflitto con i conti di Tirolo, da cui gli Appiano alla lunga sarebbero comunque usciti sconfitti. Dopo che questi ultimi, infatti, nel 1158 fecero un'imboscata ad una ambasceria papale, il castel d'Appiano fu oggetto di un attacco di ritorsione da parte di Enrico il Leone, a seguito del quale venne distrutto. Più tardi il maniero venne rimesso in piedi e nel 1315 passò ai Tirolo che ne investirono poi diverse famiglie.
La cappella romanica è una piccola costruzione a pianta rettangolare. Tre absidi, ricoperte di affresci, sono ricavate nello spessore murario di un lato corto.
Al primo posto del programma sta la vita di Cristo, che inizia sulla parete sud con l'Annunciazione e la Visitazione di Maria e continua con la Nascita di Gesù (ove una serva magia un "knodl"), la Presentazione al tempio, il battesimo e le nozze di Cana.
Sulla parete ovest in altoci sono i Magi davanti ad Erode, al di sotto l'ingresso a Gerusalemme e l'Ultima Cena. Sul muro nord si vede in alto il Sogno e il ritorno dei Magi, la strage degli innocenti e l'uccisione di Zaccaria nel tempio; al di sotto la coronazione di spine, la Crocifissione, la Deposizione, le pie donne.
Nel catino dell'abside troneggia la Madonna, al di sotto si schierano le vergini savie e le vergini stolte, queste ultime con le ricche vesti in voga all'epoca.
Nell'abside di sinistra ci sono Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, nell'abiside di destra Pietro e Paolo a cui il Cristo consegna le chiavi e ilrotolo della legge. In alto sull'arco domina Cristo in trono fra gli apostoli.
L'esterno conserva parti di affreschi che sembrano ricordare la leggenda del re Teodorico, la cui anima si perse cacciando un cervo. Secondo altri estimatori, invece, il nobile cavaliere che insegue con i cani un cervo sarebbe re Aron della leggenda di Osvaldo. E' più probabile una interpretazione allegorica; il cervo simboleggia l'anima buona insidiata dal Maligno, che si allontana deliberatamente dal crocifisso sulla porta voltandogli la schiena.
Il motivo del cavaliere era già più diffuso in quanto si crede; pochi anni fa si scoprì in pitture romaniche a S. Giovanni di Titschling a Bressanone una scena analoga, che si ritrova pure in rilievi del norditalia: a Gravedona sul Lago di Como e a San Zeno di Verona (discesa all'inferno di Teodorico).
Oggi gli affreschi di Hocheppan si fanno risalire al primo decennio del XIII secolo, ada eccezione del Crocifisso e del Cristo dolente sulla parete nord eseguiti 80 anni dopo. (Leo Andergassen, Sudtirolo. Arte e luoghi)

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