giovedì 25 agosto 2011

Castel Reinegg/Regino


Il castello sorge sulla sommità di un declivio, a nord est di Sarentino. Il doppio recinto, all'esterno triangolare, all'interno circolare, trova giustificazione nella quasi inesistente difesa naturale del sito. All'interno sorgono il mastio, il primitivo edificio residenziale, la cappella, e una costruzione annessa al palazzo, che fu eretto nello spazio tra i due recinti.

Nel castro Sarentine, per la prima volta menzionato nel 1263, ebbe luogo la grande festa di matrimonio tra Sofia di Velturno, figlia del ricco e potente Ugo feudataorio del principe vescovo di Bressanone e di Elisabetta di Appiano-Sarentino, con il nobile Alberto di Mazia, benedetto dal vescovo trentino Egno di Appiano.

A parte gli anni in cui vi risiedette Eugenia , la vedova di Ottone, fratello del re Enrico (1311-1374), detta la "duchessa di Sarentino", il castello fu abitato dai ministeriali dei conti di Tirolo, che vi amministravano la giustizia, e andò lentamente in rovina. Alcuni locali furono restaurati alla fine del XV secolo, altri lavori furono intrapresi nel corso del XVI secolo.

Castel Reinegg costituisce una rara testimonianza dell'architettura castellana tardoromanica nella regione. A partire dal 1938, quando il castello venne acquistato dai conti Vergerio di Cesana, si è proceduto al restauro del complesso.

La cappella, situata tra il più antico edificio residenziale e il mastio, a pianta pentagonale ha un'alta porta di accesso sul lato ovest, raggiungibile con una scala di legno. Sopr ala porta si riconoscono i pochi resti di un affresco gotico rappresentante S. Cristoforo. Dell'originaria decorazione affrescata della metà del XIII secolo è la rappresentazione della Madonna con il Bambino in trono tra due Sante, purtroppo rovinata nella parte inferiore dalla fimma secolare delle candele.

Il palazzo, originariamente a due piani, si affaccia verso valle sul lato ovest con tre finestre quadrate a doppia strombatura e ampie trifore incorniciate. Un'ampia sala di rappresentanza occupava tutto il primo piano prima della sua suddivisione in più locali, simile alle sale dei castelli di Tirolo e Boymont.

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