mercoledì 3 agosto 2011

Chiesa di San Giovanni in Villa


La chiesa di San Giovanni in Villa (St Johann im Dorf) fu consacrata dal vescovo di Trento Salomon il 5 maggio 1180 e fu completamente ricostruita in stile romanico-gotico intorno al 1300.Il campanile è articolato da bifore e trifore, ed incorpora l'abside come in numerose chiese della provincia.
la Sacra Stirpe
La sacrestia fu aggiunta successivamente, come nella chiesa di San Martino a Campill, su progetto dell'architetto civico Giacomo Delai, al termine della "guerra dei trent'anni". L'affresco di San Cristoforo all'esterno è databile introno al 1365-70.
La controriforma faceva a meno delle pitture murali medievali, che sparirono sotto un intonaco e tornarono alla luce appena nel 1926!
L'interno conserva due strati sovrapposti di affreschi, il cui restauro è stato ultimato nel 1984. Il maestro, certamente di origine tedesca, del primo strato (1330-40) illustra con scrittura ancora medievale le novità portate a Bolzano dalle compagnie di pittori vaganti padovani divulgatori dell'assunto giottesco, già presente negli affreschi della cappella di San Giovanni ai Domenicani. Lo sforzo imitativo è palese, il plasticismo delle figure è esasperato, e l'esecuzione tradisce un linguaggio non ancora inteso e assimilato.
Alla prima stesura appartengono (1340/1350) mostra nel coro la "Majestas Domini" circondata dai Simboli degli Evangelisti; molto prima di jan van Eyck Cristo tiene in mano il globo terrestre che unisce il cileo e la terra. Sulla parete dell'altare c'era l'Incoronazione di Maria fra gli apostoli; i santi patroni avevano un posto rappresentativo ai lati dell'arco del trionfo.
Il secondo ciclo di affreschi (1370/1380) fu commissionato da Boccione de' Rossi (1360-65) e occulta in parte lo strato più antico. Il pittore che probabilmente diresse tutta la decorazione pittorica eseguì sulla parete destra quattro scene della leggenda di Giovanni Battista, stilisticamente molto vicine a Giotto, mentre su quella a sinistra descrisse quattro storie di Giovanni Evangelista ispirate all'opera del Guariento, allora attivo ai Domenicani. La prima delle storie dell'Evangelista è certamente mano di un suo aiuto. Nelle zone inferiori le pitture, commentate da didascalie in tedesco, sono rovinate dall'umidità e pressochè illegibili.
La vita del Battista inizia con la profezia di Zaccaria; seguono la nascita, circoncisione, predica e nella zona bassa danneggiata il battesimo nel Giordano, il banchetto di Erode, decapitazione e sepoltura.
La vita dell'Evangelista mostra il martirio nell'olio bollente a Roma sulla porta latina, Giovanni che scrive l'Apocalisse a Patmos, la risurrezione di Drusiana, la leggenda del veleno e quella del giovane diventato brigante, con prosecuzione in basso, ove il giovane viene ritrovato e fatto vescovo; il ciclo termina con l'annuncio della morte e Giovanni che spira durante la messa e poi scende da solo nella tomba, cinconfuso di luce.
Sull'altare laterale sinistro si venerava Sant'Anna (**) con la "Sacra Stirpe", madre di numerosa discendenza: le 17 figure sacre rispeccchiano le antiche tradizioni familiari e la mentalità dei ceti possidenti.
Il prezioso altare a portelle intagliato e dorato, opera di un artista svevo dell'inizio del Cinquecento, con lo scrigno ad arco a tutto sesto, le figure della Madonna e il Bambino e due SS. Giovanni, è stato collocato nel Museo Civico di Bolzano.
ai lati S. Bartolomeo e San Osvaldo, in centro San Giovanni Evangelista

(**) Sant'Anna, madre di Maria e moglie di Gioacchino, è protettrice delle donne incinte e patrona di molti mestieri legati alla sua funzione di madre come: lavandaie, ricamatrici, orefici, bottai, carpentieri, ebanisti, tessitori, sarti, ecc. ecc.


Il cosidetto "secondo maestro" di San Giovanni in Villa, artista locale che apprese l'arte dal pittore padovano Guariento di Arpo, uno dei grandi maestri della pittura italiana del XIV secolo influenzato da Giotto, che aveva affrescato la cappella San Nicolò nella Chiesa dei Domenicani a Bolzano, demolita nel 1820.
Il "secondo maestro" di san Giovanni in Villa crea personaggi tridimensionali, inseriti in ambienti e architetture che simulano spazi reali, e si distingue per un forte accento narrativo; i suoi dipinti sono ricchi di dettagli. (Silvia Spada Pintarelli)

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